lunedì 5 settembre 2016

DIZZY GILLESPIE (1917-1993)







Un trombettista in grado di tenere a bada Charlie Parker 
e dargli del filo da torcere doveva essere veramente in gamba.
Il più grande trombettista del dopoguerra. 
Con la sua tromba cubista ed un fraseggio vertiginoso. 
Il musicista che ha spinto Miles Davis
a cercarsi un proprio stile, più pacato, 
senza vibrato, nella convinzione di non poter mai 
essere alla sua altezza nella tecnica pura.
Nell'immediato dopoguerra ha diretto 
una grande orchestra bebop che era letteralmente esplosiva,
ma che fu un fiasco economico.
Dizzy allora passò ai piccoli gruppi e 
poi riprese ancora a suonare con la grande orchestra 
ma con toni più pacati.
Un grande che troppo spesso ha vissuto di rendita,
ma che sollecitato a dovere, ha sempre dato il meglio.



Giants of Jazz (1971) in Copenhagen

vedere recensione sotto)

Dizzy Gillespie and His Big Band (1948) GNP
Grande bebop per grande orchestra.
Greatest Jazz Concert Ever (1953) Prestige-Carrere
Un grande incontro-scontro con Parker.
Ci sono anche Bud Powell, Mingus e Max Roach.
An Electrifying Evening with the Dizzy Gillespie Quintet (1961) - Verve

Ancora un live eccitante con una piccola formazione.
Birk's Works: Verve Big Band Sessions (1956-57) Verve 2cd-set

Un'ottima orchestra di un periodo fecondo con solisti
importanti (Phil Woods, Benny Golson, Al Grey, Lee Morgan, Quincy Jones).

Giants of Jazz (1971) Collectables (precedentemente edito da Atlantic)
Grande reunion con Sonny Stitt al sax, Kai Winding al trombone, Thelonious Monk al piano,
Art Blakey esplosivo alla batteria e il diligente Al McKibbon al basso.
Tutti bravissimi ma è Dizzy che domina la scena, anche come maestro delle cerimonie..

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